5 consigli pratici per riconoscere il pesce fresco senza farsi imbrogliare


Siamo in estate ed il consumo del pesce aumenta, ma quando entriamo in pescheria il pesce non è tutto fresco allo stesso modo.
Oltre al classico metodo di leggere le etichette dove troviamo la provenienza, il prezzo, nome e metodo di raccolta ( perché c’è differenza tra pesce di allevamento o catturato in mare), vi consigliamo di fare caso a 5 particolari che in modo semplice e immediato vi aiuteranno a capire se il pesce è veramente fresco:

  • Odore: Deve essere delicato, marino. Purtroppo non possiamo metterci ad annusare il pesce uno ad uno però è bene prestare attenzione all’odore quando si entra in una pescheria.
  • Colore: Nel pesce fresco è una caratteristica fondamentale. A causa di quella roba “bavosa”, cuticola, che lo ricopre quando si tocca ha colori iridescenti, con i riflessi quasi dell’arcobaleno per intenderci. Il pesce di qualche giorno perde la ‘colla bavosa’ e diventa opaco.
  • L’occhio: Deve essere nero e sporgente. Con il tempo diventa grigio e il globo oculare perde sostanza e quindi sporgenza. Se poi ce la sentiamo chiediamo al pescivendolo di estrarre il cristallino… se è trasparente è fresco, opaco di pochi giorni o se è nero si tratta di pesce congelato spacciato per fresco.
  • Tatto: Sempre se ce la sentiamo chiediamo al pescivendolo di poter toccare le branchie. Bisogna alzarle all’in su per vedere il colore. Naturalmente più è rosso vivo più il pesce è fresco.
  • L’aspetto: Oltre la pelle brillante e iridescente il corpo deve essere rigido ed arcuato, la carne soda e compatta, le squame aderenti. Per intenderci se prendiamo il pesce per la coda deve dondolare come se fosse baccalà, se invece ‘balla’ un po’ vi consigliamo di lasciar perdere.